BONIFICHE TERRENI URBANI

La bonifica dei terreni inquinati richiede la conoscenza approfondita delle dinamiche di smaltimento e di lavorazione che, soprattutto, nei centri urbani, devono essere eseguite nel completo rispetto di tutte le normative vigenti. Come Nikolli Group, anche in relazione alla nostra attività di demolizione di edifici dismessi, abbiamo maturato una notevole competenza tecnica da questo punto di vista. Soprattutto quando si debba intervenire in lotti che ospitavano attività industriali o artigianali che avrebbero potuto inquinamenti puntuali o diffusi dei terreni realizziamo una accurata caratterizzazione degli stessi (in collaborazione con consulenti specializzati di nostra fiducia) per mettere a punto un piano di bonifica e smaltimento che rimuova completamente ogni fonte di rischio. Se il lotto sorge all’interno di un tessuto fortemente urbanizzato, prima di realizzare gli scavi necessari per la bonifica, realizziamo strutture di sostegno perimetrali adeguate sia a prevenire la diffusione degli inquinanti fuori dall’ambito di intervento sia per scongiurare fenomeni di subsidenza e danneggiamenti alle strutture circostanti. Lavoriamo con mezzi di ultima generazione a basso impatto di emissioni in atmosfera per rimuovere il materiale potenzialmente inquinato, sostituendolo con inerte o terreni puliti, ripristinando la sicurezza dell’area fino al piano di campagna.

Con la nostra consociata Nikolli Trasporti siamo in grado di garantire un trasporto rapido e sicuro dei terreni da smaltire presso i centri di trattamento autorizzati; l’azienda, infatti, è iscritta alla categoria 4-C dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali per la gestione delle relative tipologie di C.E.R.

BONIFICHE MCA (AMIANTO) IN MATRICE SOLIDA O FRIABILE

Componenti edili contenenti amianto sono molto diffusi nel nostro patrimonio costruito soprattutto se realizzato nel secolo scorso, quando la pericolosità di questo materiale perl la salute umana non era ancora conosciuta.

Si tratta nella maggior parte dei casi di elementi di copertura (le lastre ondulate negli stabilimenti industriali) o di componenti coibentanti all’interno di pareti, cavedi o cantine.

Non sempre questi componenti rappresentano un rischio immediato per la salute umana, tuttavia in interventi di riqualificazione ne è prevista sempre la rimozione. La normativa distingue due tipologie di MCA, quelle a matrice friabile (in cui il materiale tende a sbriciolarsi sotto la semplice pressione delle mani) e quelle a matrice solida.

A seconda dello stato del materiale da rimuovere interveniamo con tre procedure differenti, tutte mirate a garantire la massima tutela della salute dei nostri lavoratori e atte a evitare rischi di dispersione del materiale inquinante in ambiente:

BONIFICA E RIMOZIONE FAV (FIBRE ARTIFICIALI VETROSE)

La rimozione delle FAV, acronimo per Fibre Artificiali Vetrose, è un’attività che richiede particolare attenzione e deve essere svolta secondo quanto indicato dalle Linee guida FAV Conferenza Stato – Regioni edizione 2016; ma cosa sono le FAV e come si misura il loro livello di pericolosità da cui derivano le procedure per rimuoverle?

Negli edifici civili e industriali, le FAV sono essenzialmente quei materiali utilizzati per garantire l’isolamento termico degli edifici: si tratta di lane di roccia o lane di vetro, principalmente poste come isolamento orizzontale nei sottotetti, in verticale nelle pareti pareti, ma anche utilizzate per garantire un buon isolamento termico delle reti di riscaldamento. Utilizzi diversi per il settore industriale, dove possiamo trovare le FAV dove si debbano proteggere gli operatori da elementi e componenti che operano ad alte temperature: forni, caldaie, o altri impianti specifici.

Gli operatori di Nikolli Group rimuovono le FAV con due procedure, determinate (secondo normativa) dal diametro delle fibre che le compongono; se dopo un’analisi di laboratorio, tale diametro è inferiore ai 6 micron, gli operatori lavorano in ambiente libero, protetti da adeguati DPI (guanti, indumenti, occhiali e maschere facciali).

Se invece le fibre sono più piccole , si procede in confinamento statico o dinamico, con un apposito Piano di sicurezza e affidandosi a partner specializzati, predisponendo anche, quando necessario, una unità di decontaminazione personale, in quanto materiale cancerogeno, che sia possibilmente collegata all’ambiente di lavoro chiuso.

In questo modo, soprattutto negli ambienti urbani, si elimina completamente il rischio di dispersione in ambiente di fibre potenzialmente pericolose, tutelando anche la salute dei nostri operatori, elementi questi fondamentali alla base di ogni attività di Nikolli Group.